ATTO DI ABBANDONO
Noi ci abbandoniamo, o Dio,
nelle tue mani.
Gira e rigira quest’argilla
che noi siamo
come creta nelle mani del
vasaio.
Dalle una forma e poi
spezzala, se vuoi,
come fu spezzata la vita di
Cristo sulla croce,
quella croce che noi
adoriamo.
Domanda, ordina: “cosa vuoi
che noi facciamo,
cosa vuoi che noi non
facciamo?”
Innalzati, calunniati,
consolati, sofferenti, inutili a tutto,
non
ci resta che dire, sull’esempio della tua Madre:
“Sia fatto di me secondo la tua parola”.
Dacci l’Amore per eccellenza, l’amore della
croce,
ma non delle croci eroiche
che potrebbero nutrire l’amor proprio,
di quelle Croci volgari, che purtroppo,
portiamo con ripugnanza;
di quelle che s’incontrano ogni giorno
nella contraddizione, nell’oblio,
nell’insuccesso,
nei falsi giudizi, nella
freddezza, nei rifiuti,
nei
disprezzi degli altri, nel malessere e nei difetti del corpo,
nelle tenebre della mente e nel silenzio e
aridità del cuore.
Allora, solamente Tu saprai
che noi ti amiamo,
anche se non lo sapremo noi,
ma questo ci basta.
Nessun commento:
Posta un commento